20220519 Recensione

La recensione di Lux - Parte zero - 19 maggio 2022

Pagina Originale sul Blog macintelligence.org.

Premessa. La sostanza di una recensione, nel mondo informatico, è scrivere di qualcosa per spiegare come è fatto, che cosa fa e come lo fa. C’è qualcosa di diverso rispetto alla recensione classica di un libro. Ma per quanto riesco recensirò La Prima Colonia come si farebbe da informatici, anche perché l’autore di informatica ne mastica, al punto di portarne tanta e non inutile ovunque, nella trama come nella struttura.

Un altro punto della premessa è che il lavoro di Edoardo al Montecristo Project dura da dodici anni e mi è capitato alcune volte di incrociare varie fasi della sua gestazione. Cercherò di ignorare sistematicamente questa conoscenza pregressa in quanto l’opera va giudicata da quello che porta, mentre come è nata dovrebbe essere secondario.

Il terzo e ultimo punto della premessa è che Edoardo è un tolkieniano di ferro, anzi, di acciaio. Per l’universo tolkieniano ha scritto, curato, musicato, creato, organizzato, fatto tantissimo. Potrebbe venire la tentazione di formulare paralleli tra la genesi, o la struttura, dell’opera, dato che evidentemente da Tolkien deve avere ricavato ispirazioni, suggerimenti, tecniche, esattamente come a me viene spesso da fare sul lavoro metafore attinenti al basket, dopo averlo praticato per mezzo secolo. Quando una esperienza ti permea, può solo manifestarsi, magari più o meno alla luce del sole; impossibile che non si rifletta sul modo di pensare e di agire.

L’esperienza permea anche me, più modestamente, e resterò impermeabile alla tentazione di fare paragoni o paralleli, per giustizia verso tutte le parti coinvolte in queste pagine. Che ci siano echi tolkieniani, o che manchino, e di che tipo siano, spetta al lettore desumerlo per trarne eventualmente le proprie conclusioni.

Ciò detto, a breve parlerò di come è fatto.

Lucio “Lux” Bragagnolo

La recensione del giornalista e blogger Lucio Bragagnolo - Parte 0

20220507 Recensione

Recensione di Roberto Rizzardi - 7 maggio 2022

L’ho letto.  Confesso che l’ho fatto prima di tutto perché Edoardo è un amico, conosciuto praticando l’antica arte del Tai Chi, quando ancora abitava in provincia di Pavia, quindi sapevo già che sarebbe stata un’opera prima molto interessante.

È pieno di spunti non banali ed effettivamente affronta il concetto di coscienza artificiale secondo un approccio innovativo.

Come ho già avuto modo di  dirgli, la sua scrittura crea la storia con una serie di “pennellate successive”, cosa che caratterizza anche le sue composizioni musicali.

La storia emerge spontaneamente dalla giustapposizione di tanti percorsi narrativi concorrenti.

È come assistere alla creazione del racconto.

Roberto Rizzardi

La recensione dei Roberto Rizzardi

20220415 Recensione

Recensione di Simonetta Fanelli - 14 maggio 2022

 (…) Insomma questa multisensorialità mi piace un sacco, e guarda che per me è un’eccezione, io sono una lettrice classica, che ama il librone a cui danno fastidio anche le figure.
Comunque si sente che sei un musicista a prescindere… si sente nella musicalità del testo e nell’orchestrazione della costruzione… e negli infiniti riferimenti e aggettivi musicali. Mi piace anche la lingua, che non rincorre niente e non si fa sedurre da nessun incantatore di moda.  (…)
 
Simonetta Fanelli
(col permesso dell’autrice)

20220317 Recensione

Recensione di Ilaria Taddei - 17 marzo 2022

E’ un libro che lascia col fiato sospeso. Se uno si aspetta la classica storia lineare rimarrà stupito perché ha una trama estremamente complessa caratterizzata da un ritmo della narrazione estremamente elevato, come nei migliori film di azione.
 
Nel contempo risulta una lettura pulita ed avvolgente che ti spinge in un universo parallelo: il contenuto è plausibile e mai banale, con richiami alla realtà odierna.
 
Il libro tocca tematiche sensibili, il rapporto con la scienza, con la consapevolezza dell’umanità nei confronti della realtà esteriore ed interiore (il sè), la psicologia e la filosofia, forse la teologia.
Bello e imperdibile, un’autentica chicca non solo per i nerd.
 
Ilaria Taddei