Nato nell’anno del Drago, Edoardo Volpi Kellermann (al secolo Edoardo Volpi, figlio di Cecilia Kellermann) è un tizio pieno di progetti che ogni tanto riesce a portare a compimento.
Musicista, compositore, docente, divulgatore scientifico, ha operato per quattro lustri nel campo dell’Information Technology sia sul fronte multimediale che comunicativo (è stato responsabile fra l’altro dei CRM di Disney Italia, Borsa Italiana, Ferrari Store, Eurisko Audinet Sinottica).
Dal 2014 insegna musica alla scuola secondaria di primo grado, essendosi il MIUR ricordato che aveva vinto un concorso giusto ventitré anni prima.
Attualmente si dedica alla progettazione di nuovi approcci alla lettura e alla scrittura.
Lo ammetto, sono un tipo strano.
Lavoro da 30 anni sulla stessa storia.
Nacque mio figlio Gabriele, nel 1993; ora lui è un fisico teorico, ex Collegio di merito Ghislieri di Pavia. Una testa fina, avrebbe detto Camilleri. Forse lo presagivo, quando di getto scrissi quel racconto da cui poi è nato tutto. Che però non parla di mio figlio, non direttamente almeno.
Parla di coscienza artificiale, uno dei temi sicuramente più caldi e fraintesi del momento, con uno sviluppo di trama e un finale che lì per lì mi sembrarono una novità, rispetto a quanto avevo letto o visto. Negli anni seguenti ho cercato trame similari ma, fino ad ora, non ne ho trovate. Un regista italiano qualche anno dopo lesse il mio racconto e avrebbe voluto farci un film: non si trovarono i soldi, ma fu una bella conferma per me. E questo è uno dei motivi per cui ci lavoro da così tanto tempo.
L’altro motivo è che ho creato un libro aumentato, che unisce alla semplicità della lettura lineare sulla carta i vantaggi multi-stratiformi del digitale. Nel 2010, a seguito di una mail d0’interesse dalla 20th Fox Italia, iniziai a sviluppare il racconto originale nel romanzo The Montecristo Project, di cui è uscito il primo libro, La Prima Colonia, e nel frattempo ho concepito un sistema innovativo di applicare il concetto di iper-testo multimediale senza annoiare o disturbare chi legge. Non è stato semplice, ma diversi esperti del settore mi hanno dato una mano.
Infine, scrittori si diventa, non si nasce.
La prima stesura di The Montecristo Project era ben diversa da quanto potete leggere adesso. Ogni romanzo ben riuscito è un’opera corale, si incontrano anime e persone, si impara l’umiltà e si scrive, si riscrive fino a che lo stile e la trama non sono messi a punto.
Questo è, in poche parole, The Montecristo Project.
Ma se volete approfondire… accomodatevi!